CAMPER

  • Utlimi giorni

    Lisa Catia Simone

    E' l'ultimo dell'anno, un anno che mi ha regalato tante belle emozioni ma purtroppo la sua conclusione è di una tristezza indescrivibile. Lisa è alla fine della sua presenza tra noi: dopo averci accompagnato con discrezione per 12 anni, ha deciso di dire basta. Putroppo l'ultima parola credo che dovremmo dirla noi. Non ho parole per descrivere il momento che ci aspetta tra qualche ora. Approfitto di un articolo di SIMONE logo SIMONE Scrive su www.scritturamista.it che ieri mi faceva leggere. Ve lo propongo:

     
     

    Non avevo ancora tredici anni quando la portammo a casa in una scatola incastrata tra lo schienale del sedile davanti e la seduta di quello dietro. Era nera come la notte con la punta delle zampe arancioni come il legno delle vecchie radio. Non ho mai guardato la strada, seduto accanto a quella scatola, ci guardavo solo dentro con un sorriso inebetito. Era la mia prima conquista, era la prima volta che guardavo in faccia la felicità. Lei non capiva cosa stesse succedendo, ma le bastava che continuassi a guardarla e farle una carezza e a farmi mordere le dita con dei denti che erano spilli d’avorio. Alle donne in certi momenti bastano queste cose qui, me l’ha insegnato lei. Tredici anni li ho compiuti proprio qualche ora dopo che la portammo a casa. Avevo invitato a casa nuova tutti gli amici della terza media. C’era anche una ragazza che andava in primo. Grazie a Lisa che ha mangiato tutti i resti delle pizze nei cartoni che la potevano contenere, quella sera, quella ragazza l’ho

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  • Maremma 2018

    imagesIn campeggio, si va a mangiare nel ristorante pizzeria annesso. Al momento del conto ricevo uno “scontrino” che solo più tardi riesco a leggere come NON FISCALE ma aveva tutte i particolari del consumato per filo e per segno compreso il prezzo e le quantità. Per pagare con carta di credito (leggete bene carta di credito) la titolare fa una lunga filippica sulla linea telefonica inesistente, che per effettuare la transazione deve andare con l’apparecchio POS all’ingresso che dista qualche metro dal locale: forse fa tutto questo per invogliarmi a pagare in contanti, non so, resto li in attesa quasi religiosa. Dopo qualche giorno torniamo nello stesso locale per mangiare e scopro che essendo tutto pieno e non avendo prenotato mi devo accontentare di un tavolo all’interno piuttosto che come si era pensato all’aperto. La cena va avanti come al solito, tranne che alla mia richiesta di stuzzicadente, mi si presenta la cameriera con in mano uno, dico uno, stuzzicadente stretto tra il suo indice e il suo pollice. Abbandono il tavolo e mi dirigo alla cassa. Stessa solfa della sera prima con l’aggiunta che la ristoratrice pretendeva che fossi io ad andare all’ingresso con il POS per i problemi già conosciuti la sera prima. Al mio stupore e diniego mi sento affermare “i miei clienti collaborano con me non vede quanta gente a cui dare retta?” ancor più stupito prendo il solito scontrino NON FISCALE e porgendolo alla gentile signora affermo “anche io collaboro, mio malgrado” ma chiaramente fa finta di non capire..

    Ora tutta questo preambolo è per chiedersi: in queste strutture esiste un controllo fiscale? Sapete quanta gente lavora in queste strutture che hanno prezzi da tre quattro stelle? Vorrei conoscere lo stipendio di questi ragazzi che fanno i camerieri, i bagnini, gli assistenti di spiaggia, gli animatori, gli addetti alla pulizia, gli addetti alla ricezione, gli accompagnatori, etc etc.  Vedo dai

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