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Siamo al fine giunti, anzi sono giunto alla conclusione del mio percorso lavorativo. Come dicevo il primo Aprile 2023 compio 38 anni lavorativi per la società Matisa, il trenta Aprile concludo il percorso contributivo all’INPS e il PRIMO MAGGIO non mi vedrà, dopo 43 anni, più lavoratore.

Che dire? Gli anni passati mi hanno regalato esperienze di crescita di ogni tipo, sia da un punto di vista professionale che personale. Inutile dire e parlare di quelle professionali: essere stato impiegato per tutti questi anni per la stessa azienda dovrebbe dirla lunga.

Nel personale le esperienze e le situazioni vissute in questi anni hanno un ventaglio molto ampio avendo vissuto 4 Papi, 3Direttori generali, 2 conDirettori, pandemia, guerre e lutti sia familiari che di amici/colleghi di lavoro. Inizio giovane a 25 anni, all’indomani di un diploma e di cinque anni che mi hanno visto prima apprendista e poi tecnico specializzato, passando dalla fine di un’attività agonistica a toccare con mano cosa volesse dire crescere e affacciarsi ed essere adulto. Questa fase è quella che ha sempre avuto un’importanza primaria nella mia vita. Dopo pochi anni mi sposo con Catia coronando un rapporto che durava già da anni, iniziando a viaggiare conoscendo paesi in Europa a bordo di motociclette che avevano carpito il mio interesse. Molti viaggi sono rimasti tatuati nei miei ricordi, e sono serviti a forgiarmi come turista: già come turista, non sono mai stato viaggiatore. Non dico le comodità più sfrenate, ma i luoghi visitati dovevano rispondere a canoni ben precisi, quindi ho sempre escluso mete che facevano dell’avventura la loro meta.

Dopo anni arriva Simone, e la svolta è notevole: adesso parti, rientri a casa sapendo che ad aspettarti sono due persone, le tue più amate. Il pargolo cresce e insieme si fanno molte esperienze che forgeranno sia le sue conoscenze che la mia crescita: ecco i primi esami, lo sport, i secondi esami, e via via le prime lauree che ci hanno visto sempre al fianco del pargolo. Le sue prime esperienze lavorative passano per arrivare al matrimonio, alla casa…noi sempre a cercare di dare supporto.

Negli anni ho sempre coltivato un credo: dignità e coerenza, valori che purtroppo scopro con ritardo non essere di questi tempi, fatti di raccomandazioni, ruffiani, e pochezza professionale. Mi scontro quindi continuamente con un modo di essere che mi relega non a posto emergente ma marginale. Chiaramente non mi interessa, ho sempre fatto un mucchio di battaglie da solo, non so se le ho vinte, ma ogni mattina riesco a specchiarmi senza alcun timore di vedere un personaggio che non sia io… e questa è dignità!

Conosco molta gente, di varia estrazione sociale, dal più ricco al più povero passando anche per persone che hanno commesso qualche errore di troppo. Insieme a loro tutti, ho sempre cercato di essere d’aiuto e di prestarmi a raggiungere un risultato, che è poi l’incipit del mio lavoro. Adesso questa sarà la cosa che mi preoccupa di più, non certo i soldi da guadagnare, quanto non avere sempre il cervello attivo a ragionare su problematiche che molte volte si sono ingarbugliate complicando la ricerca della soluzione, che comunque doveva arrivare. Questo per me è operare nei servizi: se qualcuno ti chiama e fa affidamento al tuo operato, non puoi permetterti faciloneria o incompetenza… e questa è coerenza. /p>