politica

  • Giovani di tutti i tempi

    giovanivecchi 1024x674I giovani sono sempre stati giovani da sempre… tutti noi lo siamo stati e/o lo siamo ancora. Quello che cambia è il modo di essere e di vivere questa gioventù al cambiare delle generazioni e mi spiego.

    Quando ero io giovine, ascoltavo i ricordi dei “vecchi” fatti di ristrettezze, di vita non proprio spensierata fatta di privazioni e lavoro da subito. La mia educazione fu improntata a questo, mai uno spreco, mai una variante imprevista insomma quasi “mai na gioia” come si dice in quel di Roma Sud.

    La mia gioventù si è consumata tra un po’ di sport, un diploma (che i vecchi non avevano), un lavoro iniziato all’indomani del diploma, i primi soldini destinati al futuro con qualche, poche, variante ludica. Tornando indietro ripercorrerei gli stessi passi, soffermandomi magari in quegli episodi che, proprio per gioventù, non si sono vissuti appieno credendo nel domani splendente: oggi che tutto sommato lo splendore immaginato lo abbiamo vissuto ricordiamo quegli episodi giovanili, che li per li, abbiamo trascurato.

    Oggi i giovani, sono più sicuri di se stessi, hanno più certezze, in qualche caso hanno meno voglia di mettersi in gioco aggratis (si dice cosi a Roma Sud). Quindi ecco sti ragazzi che affittano dall’altra parte del mondo macchine e case per visitare qualche città  che personalmente ho visitato che ero già grandicello; oppure l’amico Mirko che mosso da una smania di conoscenza affitta insieme ad altri amici una barca per andare da Porto Santo Stefano all’Isola del Giglio: esperienza di mare? ZERO!!

    Quello che ammiro in loro è questa determinazione a fare cose che sono di loro interesse… se usassero lo stesso impeto per altro sarebbero presidenti della Repubblica.

    Certo la tecnologia li ha aiutati fornendo loro strumenti che noi sognavamo: siamo passati dai gettoni SIP allo smatphone, dalle biblioteche

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  • RFI a Pioltello

    25 Gennaioo2017

    giuntoInizia la giornata con una notizia che irrompe nel primo mattino come tutte le altre notizie che portano dolore e sofferenza. A pochi chilometri da noi, qui a Gallarate, un treno ha subito un incidente importante provocando morte e distruzione. In questi casi i vertici RFI parlano di tentata strage, che tradotto significa che stanno cercando un colpevole uno a cui affibbiare il carico di responsabilità del problema subito. Ora sappiamo bene come funzionano queste cose: RFI mastodonte con mille diverticoli e mille società che gestisce una rete ferroviaria , e ultimamente anche stradale, come se esistesse solo il collegamento Roma Milano.

    • In questo tratto geografico i treni raggiungono velocità record permettendo di coprire il percorso in circa 180min: appena intorno per fare circa 50km se ne impiegano 50min…si capisce il divario che un utente deve affrontare con il servizio proposto da RFI.
    • La rete ferroviaria è composta da migliaia di chilometri di rotaie, traverse, pietrisco, scambi, pali di trasmissione, stazioni, sottostazioni, centrali di distribuzione, segnali e soprattutto personale che deve controllare il tutto. Qui il primo nodo: in epoca di ottimizzazione risorse il personale è cronicamente ai minimi sindacali e soprattutto non prevedendo i contratti pubblici aumenti per merito, la crescita professionale avviene per anzianità nella gran parte dei casi. Risultato poche persone, male impiegate, con molti incarichi sulle spalle, poca voglia di assumersi responsabilità non proprie, e soprattutto in notevole difetto rispetto alla vastità della rete alla quale sono preposti.

    Dopo i guai affiorano sempre i serpenti pronti a sputare il loro veleno represso, e soprattutto la loro incompetenza: per colmarla si affidano agli esperti che loro stessi promuovono sul campo: ieri si è raggiunto il colmo!! La quarta rete berlusconiana, ha proposto il

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