Matisa

  • Filippo

    In serata ricevo una telefonata che mi avvisa di Filippo...

    Filippo una persona che impersonifica la bontà d'animo e la serenità di una persona abituata a lottare e soffrire col sorriso sul viso largo dove due occhi trasparenti ti rassicuravano della sua bontà.

  • Perchè?

    MIMMOSiamo gente un po’ strana, amici compagni di lavoro, di sicuro più compagni di lavoro in virtù del fatto che solo in qualche raro caso ci si frequenta fuori dall’ambito operativo. Quest’ultimo non ha chiaramente una locazione geografica ben definita, diciamo che l’Italia la raccoglie tranquillamente tutta… Consumiamo cisterne di carburante, per raggiungere le famiglie per un paio di giorni, proprio per abbandonare tutto e mescolarci a una realtà di quotidianità domestica che proprio ci manca

    In questo contesto, tra colleghi di lavoro, si passano un mucchio di ore e di notti insieme, senza però conoscere bene le altre realtà vissute da ognuno nell’ambito familiare.

    Nonostante tutto ci lega un sottile e fortissimo legame in virtù proprio dei guai che si passano insieme a nome di un lavoro nel quale risultiamo dipendenti ma ci trattano da impresari, caricandoci di lavoro, responsabilità manco fossimo manager dell’azienda per la quale lavoriamo.

    Ti conosco quando eri stato assunto da poco, voglioso di imparare, già testardo e cocciuto, di sicuro caparbio e forte della gioventù che vivevi. Lavorerai con Giuseppe e dopo molti anni sarai proprio tu a informarmi della sua scomparsa. Intanto cresci, sia nel privato che nel lavoro. Ti sposi hai due bimbi che sono uno splendore, le cose iniziano ad andare bene, abbandoni le macchine per cominciare a dirigere il cantiere prima a piccoli passi poi sempre più in là…proprio come dicevo prima.

    Nei giorni scorsi la storia purtropp si ripete, ricevo la solita telefonata: “lo sai cos’è successo”? Te ne eri andato senza che tutti e due avessimo avuto la  minima possibilità di salutarci un’ultima volta…

    Penso che di notte sentirò dal cielo il rumore del cantiere che starai a mettere su insieme a tutti i colleghi, troppi, che negli anni sono mancati: spero che almeno questo ti possa dare la serenità che non hai

    ...
  • ...anni fa...

    201808Tanti ma tanti anni fa, per poter scegliere un  albergo c’erano dei metodi che oggi farebbero impazzire gli utenti. Il  più usato era la guida Michelin, si quella dei ristoranti stellati, dove per ogni città si poteva scegliere un albergo, che rispondesse alle caratteristiche da noi scelte, tra quelle indicate sulle pagine della guida rossa. La guida costava circa 30.000 lire, al cambio odierno 15€, non erano poche credetemi, ma il servizio offerto era l’unico! Una volta andati all’albergo prescelto, si conservava il bigliettino per una volta successiva. Alla fine i bigliettini diventavano un bagaglio importante, e molte volte non si ricordava in che zona fosse confinato l’albergo indicato sul fogliettino di carta.

    Poi timidamente sono usciti i primi siti di “booking” (vedi INITALIA.IT) che con la ricerca della città offrivano una visione degli alberghi in zona. Certo erano solo gli alberghi che facevano parte della struttura del sito o meglio che pagavano il sito per avere visibilità.

    A oggi trivago e booking la fanno da padrone nel mercato del vitto: basta scegliere la località e i siti, ci offrono varie tipologie di sistemazione facendoci scegliere tra tipologia di stanza, casa, accessori e spese. I bigliettini da visita conservati con tanta importanza sino ad oggi diventano quindi carta straccia anche se nella consultazione degli stessi ci si accorge del tempo passato… molti alberghi non esistono più, erano in zone che si sono trasformate, ma la realtà è che tu ci sei stato, ci hai dormito e in molti casi ricordi le fattezze dei proprietari. Chissà che fine hanno fatto, al loro posto alla hall, oggi troviamo i gestori o gli impiegati delle società che gestiscono l’albergo… segno dei tempi che passano, una volta c’erano gli alimentari oggi solo grandi distribuzioni, peccato

  • RFI a Pioltello

    25 Gennaioo2017

    giuntoInizia la giornata con una notizia che irrompe nel primo mattino come tutte le altre notizie che portano dolore e sofferenza. A pochi chilometri da noi, qui a Gallarate, un treno ha subito un incidente importante provocando morte e distruzione. In questi casi i vertici RFI parlano di tentata strage, che tradotto significa che stanno cercando un colpevole uno a cui affibbiare il carico di responsabilità del problema subito. Ora sappiamo bene come funzionano queste cose: RFI mastodonte con mille diverticoli e mille società che gestisce una rete ferroviaria , e ultimamente anche stradale, come se esistesse solo il collegamento Roma Milano.

    • In questo tratto geografico i treni raggiungono velocità record permettendo di coprire il percorso in circa 180min: appena intorno per fare circa 50km se ne impiegano 50min…si capisce il divario che un utente deve affrontare con il servizio proposto da RFI.
    • La rete ferroviaria è composta da migliaia di chilometri di rotaie, traverse, pietrisco, scambi, pali di trasmissione, stazioni, sottostazioni, centrali di distribuzione, segnali e soprattutto personale che deve controllare il tutto. Qui il primo nodo: in epoca di ottimizzazione risorse il personale è cronicamente ai minimi sindacali e soprattutto non prevedendo i contratti pubblici aumenti per merito, la crescita professionale avviene per anzianità nella gran parte dei casi. Risultato poche persone, male impiegate, con molti incarichi sulle spalle, poca voglia di assumersi responsabilità non proprie, e soprattutto in notevole difetto rispetto alla vastità della rete alla quale sono preposti.

    Dopo i guai affiorano sempre i serpenti pronti a sputare il loro veleno represso, e soprattutto la loro incompetenza: per colmarla si affidano agli esperti che loro stessi promuovono sul campo: ieri si è raggiunto il colmo!! La quarta rete berlusconiana, ha proposto il

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  • 2018

    IMG 20180317 WA0006L’anno, il 2018, non è iniziato nel migliore dei modi e a onore del vero sta proseguendo sempre peggio. Inutile ricordare la dipartita di Graziella, per ultimo la inidoneità alla mia mansione lavorativa da parte del medico incaricato dalla società per la quale lavoro. Inutile dire che l’aritmia riscontrata non creerebbe problemi ad alcuno, che va bene averla riscontrata e iniziato a curarla ma quello che conta è il diniego del medico allo svolgimento della mia mansione.
    Nei prossimi giorni dovrò affrontare una manipolazione chirurgica, tale cardioversione, per portare il regime del cuore ai suoi battiti regolari; dopo di ciò, se tutto sarà tornato ad essere regolare, mi si apriranno due scenari: il primo vuole il mio ricorso alla medicina legale dell’ASL il secondo comunicare semplicemente al medico la mia nuova condizione. Nel primo caso mi inimicherò il medico sperando che la commissione che si costituirà all’ASL, per giudicare il tutto, vada contro il parere del medico: credo sia improbabile. Nel secondo caso devo stare nei tempi imposti dalla legge per la presentazione del ricorso che è di 30gg; potrebbe accadere che il medico non accetti la mia comunicazione di un’eventuale guarigione e si aspetti il ricorso per il rispetto della prassi imposta.
    Adesso in questo calderone, metteteci che il sottoscritto non ha mai avuto alcun sintomo dei questo strano comportamento del cuore e non ne conoscevo affatto la sua esistenza, se non dopo l’ultimo cardiogramma effettuato qualche settimana fa. Adesso mi ritrovo con un mucchio di pasticche da ingurgitare a tempo, un nervoso che non esiste coltello adatto, e a lavorare in ufficio a fare poco... pochino!
    Meno male che però in questi giorni si sta formando il governo presieduto da tale Sig Conte, uomo MS5, che presentando un curriculum da oscar è stato smentito da tutte le referenze da lui

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