Amici

  • Filippo

    In serata ricevo una telefonata che mi avvisa di Filippo...

    Filippo una persona che impersonifica la bontà d'animo e la serenità di una persona abituata a lottare e soffrire col sorriso sul viso largo dove due occhi trasparenti ti rassicuravano della sua bontà.

  • Giovani di tutti i tempi

    giovanivecchi 1024x674I giovani sono sempre stati giovani da sempre… tutti noi lo siamo stati e/o lo siamo ancora. Quello che cambia è il modo di essere e di vivere questa gioventù al cambiare delle generazioni e mi spiego.

    Quando ero io giovine, ascoltavo i ricordi dei “vecchi” fatti di ristrettezze, di vita non proprio spensierata fatta di privazioni e lavoro da subito. La mia educazione fu improntata a questo, mai uno spreco, mai una variante imprevista insomma quasi “mai na gioia” come si dice in quel di Roma Sud.

    La mia gioventù si è consumata tra un po’ di sport, un diploma (che i vecchi non avevano), un lavoro iniziato all’indomani del diploma, i primi soldini destinati al futuro con qualche, poche, variante ludica. Tornando indietro ripercorrerei gli stessi passi, soffermandomi magari in quegli episodi che, proprio per gioventù, non si sono vissuti appieno credendo nel domani splendente: oggi che tutto sommato lo splendore immaginato lo abbiamo vissuto ricordiamo quegli episodi giovanili, che li per li, abbiamo trascurato.

    Oggi i giovani, sono più sicuri di se stessi, hanno più certezze, in qualche caso hanno meno voglia di mettersi in gioco aggratis (si dice cosi a Roma Sud). Quindi ecco sti ragazzi che affittano dall’altra parte del mondo macchine e case per visitare qualche città  che personalmente ho visitato che ero già grandicello; oppure l’amico Mirko che mosso da una smania di conoscenza affitta insieme ad altri amici una barca per andare da Porto Santo Stefano all’Isola del Giglio: esperienza di mare? ZERO!!

    Quello che ammiro in loro è questa determinazione a fare cose che sono di loro interesse… se usassero lo stesso impeto per altro sarebbero presidenti della Repubblica.

    Certo la tecnologia li ha aiutati fornendo loro strumenti che noi sognavamo: siamo passati dai gettoni SIP allo smatphone, dalle biblioteche

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  • Perchè?

    MIMMOSiamo gente un po’ strana, amici compagni di lavoro, di sicuro più compagni di lavoro in virtù del fatto che solo in qualche raro caso ci si frequenta fuori dall’ambito operativo. Quest’ultimo non ha chiaramente una locazione geografica ben definita, diciamo che l’Italia la raccoglie tranquillamente tutta… Consumiamo cisterne di carburante, per raggiungere le famiglie per un paio di giorni, proprio per abbandonare tutto e mescolarci a una realtà di quotidianità domestica che proprio ci manca

    In questo contesto, tra colleghi di lavoro, si passano un mucchio di ore e di notti insieme, senza però conoscere bene le altre realtà vissute da ognuno nell’ambito familiare.

    Nonostante tutto ci lega un sottile e fortissimo legame in virtù proprio dei guai che si passano insieme a nome di un lavoro nel quale risultiamo dipendenti ma ci trattano da impresari, caricandoci di lavoro, responsabilità manco fossimo manager dell’azienda per la quale lavoriamo.

    Ti conosco quando eri stato assunto da poco, voglioso di imparare, già testardo e cocciuto, di sicuro caparbio e forte della gioventù che vivevi. Lavorerai con Giuseppe e dopo molti anni sarai proprio tu a informarmi della sua scomparsa. Intanto cresci, sia nel privato che nel lavoro. Ti sposi hai due bimbi che sono uno splendore, le cose iniziano ad andare bene, abbandoni le macchine per cominciare a dirigere il cantiere prima a piccoli passi poi sempre più in là…proprio come dicevo prima.

    Nei giorni scorsi la storia purtropp si ripete, ricevo la solita telefonata: “lo sai cos’è successo”? Te ne eri andato senza che tutti e due avessimo avuto la  minima possibilità di salutarci un’ultima volta…

    Penso che di notte sentirò dal cielo il rumore del cantiere che starai a mettere su insieme a tutti i colleghi, troppi, che negli anni sono mancati: spero che almeno questo ti possa dare la serenità che non hai

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  • 6 Nazioni 2018

     

    Oggi si conclude il Torneo delle 6 Nazioni... l'Italia gioca a Roma nel giorno di San Patrizio, patrono dell'Irlanda, che gli irlandesi festeggeranno a Londra insieme alla vincita del torneo stesso e...perchè no del Grande Slam (cioè aver vinto tutte le partite del torneo). Inutile dire che l'Italia ha fatto i soliti progressi, come negli ultimi 18 anni, ed oggi si gioca il solito "cucchiaio di legno" in casa contro una Scozia che è sbarcata in massa nella capitale

     By Bergamasco Facebook

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