2025Eccoci all’indomani dell’inizio del nuovo anno il 2025. L’anno passato, bisesto, ha seminato sangue e sacrifici umani merito anche di personaggi che ormai abbiamo cominciato a conoscere bene per la loro fame di potere. Per il 2025 di dobbiamo preparare all’avvento di due nuovi attori, in questo caso americani, che gestiranno il loro potere all’unisono visto che in due hanno soldi per fare due guerre, e non adopereranno neanche i loro denari. Personaggi come Trump e Musk hanno patrimoni che al confronto zio paperone era un sacrestano, in più hanno la presunzione di voler dettare le scelte di altre nazioni, e qui il potere sazia la loro fame.

L’anno ha visto sempre più vittime sia a Gaza, con la scusa della ricerca di ostaggi che evidentemente nessuno ha la voglia di trovare tanto da giustificare una carneficina senza fine. Alla fine, se mai ci sarà, rimarrà un territorio e un popolo annientato che verrà svenduto all’asta a nuovi coloni. Nel nostro est, i contributi bellici alla guerra Ucraina da parte di Europa e Usa non porta a risultati positivi, e anche qui le vittime sono sempre civili e quando partirà la ricostruzione, dove sono tutti in file da buoni guerrieri, la terra sarà svenduta con un popolo annientato, stanco e distrutto.

La mia pensione procede, entro nel secondo anno, ma l’abitudine a questa nuova versione di vita non si è manifestata ancora appieno. Ci aspetta un anno santo impegnativo con molti eventi e lavori che tutti si portano all’occhiello scordandosi quello che i cittadini romani hanno passato per la loro realizzazione. Il brutto aspetto è che non tutti i lavori preventivati termineranno e quindi per l’ennesima volta avremo delle cattedrali seminate in un deserto che non funziona chiamato Roma.

Il 2024 ha celebrato un evento che rimarrà nei ricordi di chi lo ha vissuto: le Olimpiadi di Parigi. Spettacolo puro sia sportivo che sociale hanno celebrato meritatamente la grandeur francese: i cugini sanno fare le cose, le fanno bene e producono eventi magnifici, basta ricordare la riapertura a tempo di record della cattedrale di Notredame…complimenti veri.

Capitolo rugby: non riesco a capacitarmi come l’avvento di un nuovo allenatore possa stravolgere una squadra che da 24 anni prende punti e umiliazioni. La partita di novembre a Torino contro gli AllBlacks è l’esempio di quanto detto sopra. Si è perso per pochi punti, ma alla fine i tutti neri hanno omaggiato i nostri come non era mai avvenuto. Devo dire che sugli spalti per qualche attimo si è creduto nel miracolo. Speriamo bene nel prossimo torneo, il prossimo mese inizia il 6Nazioni dove lo scorso anno abbiamo piazzato qualche sassolino negli ingranaggi franco inglesi: quest’anno ci si aspetta qualche risultato importante, inutile nasconderlo, ma è proprio in questa enfasi che i nostri peccano di presunzione illudendosi di avere il risultato acquisito. Mi auguro che la mentalità del nuovo allenatore riesca anche in questo intento iniettando nuove energie mentali di umiltà, che molte volte abbiamo smarrito. Gran merito comunque a questo allenatore, argentino, già campione indiscusso in patria da giocatore, adesso da allenatore ha portano entusiasmo, gioco, tattica e tecnica che se messi insieme devono fare risultato.

Speriamo inoltre che con l’anno nuovo le menti pensati mondiali, continuino a pensare per il bene di tutti noi senza avere attimi di pazzia che farebbero facilmente deviare il corso di pace, democrazie e libertà già fortemente compromessi